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martedì 4 dicembre 2012

NUOVE ENERGIE NELLA SCUOLA (II)
intervista a Emilio del Giudice

Quella che segue è l'intervista che il fisico Emilio Del Giudice ha rilasciato in esclusiva agli studenti dell'IIS Pirelli di Roma come contributo al convegno NUOVE ENERGIE NELLA SCUOLA  (vedi web-cronaca).


Quali sono le principali obiezioni che vengono mosse alla realtà delle LENR? 


Non sono quasi mai obiezioni di merito. Le critiche si basano soprattutto sul fatto che la fisica "ortodossa" non contempla la possibilità di reazioni nucleari sotto una ben determinata soglia energetica. In particolare viene ricordato il vincolo del superamento della barriera coulombiana necessario per far sì che due cariche, in questo caso due nuclei di carica positiva, si avvicinino superando la naturale repulsione elettrostatica.



Quali le sue risposte?

 È possibile che sopra una certa soglia di densità si sviluppi una attrazione in grado di tenere insieme molte particelle che normalmente dovrebbero respingersi. Questo fenomeno è noto come "like likes like" in italiano "simile ama simile". Si osserva cioè che particelle aventi la stessa carica elettrica che dovrebbero quindi respingersi stanno invece insieme mostrando una notevole correlazione su distanze lunghe rispetto ai campi di azione delle forze elettriche. In natura abbiamo molti esempi di questo tipo, ad esempio in biologia osserviamo l'esistenza di tessuti formati da cellule aventi tutte carica superficiale negativa. In opportune condizioni possiamo quindi giustificare che cariche dello stesso segno, i protoni dei nuclei di idrogeno, si avvicinino spontaneamente vincendo la repulsione coulombiana senza necessità di un apporto di notevole energia dall'esterno come avviene, ad esempio, nella fusione "calda".

Cosa c’è di comune ai diversi approcci sperimentali che si stanno seguendo? 

È difficile dare una risposta univoca. Dal 1989 molti ricercatori hanno proposto la loro personale strada alle LENR. In comune c'è il superamento di una soglia di innesco ottenuta lavorando sulle procedure di caricamento dell'idrogeno (e del suo isotopo deuterio) nei materiali o sulla realizzazione di materiali speciali in grado di realizzare elevati caricamenti in condizioni sperimentali "ordinarie". La vostra esperienza sembra appartenere alla prima categoria mentre i fili realizzati da Francesco Celani rientrano nella seconda.

Cosa indica che si tratti di energia nucleare?

La firma di una reazione nucleare è il ritrovamento delle cosiddette "ceneri", ovvero l'esistenza di frammenti come neutroni o particelle alfa oppure elementi che non erano presenti in origine. Infatti solamente una reazione nucleare può mutare un elemento in un altro modificandone il nucleo. Nell'esperimento condotto all'ENEA di Frascati nel 2002, cui ho partecipato, sono state trovate tracce di elio. Il nucleo di elio si forma dall'unione di due nuclei di deuterio a seguito di una reazione di fusione, quindi, esiste una relazione biunivoca tra la presenza di elio in un ambiente in cui era presente soltanto deuterio e la reazione di fusione d+d. Altre "prove" sono le tracce di elementi pesanti non presenti prima dell'esperimento, le cosiddette trasmutazioni segnalate da ricercatori giapponesi ed americani. Un argomento utilizzato nei primi anni e secondo cui l'origine nucleare sarebbe giustificata dall'elevata energia specifica (per atomo) misurata negli esperimenti è in realtà molto debole perché sono stati osservati fenomeni di origine non nucleare (la cui spiegazione è ancora non chiara) in cui l'energia specifica associata ad ogni atomo raggiunge le centinaia di elettronVolt contro le unità di eV che usualmente accompagnano le reazioni chimiche.

Verso quale direzione muoversi per aumentare l’energia estratta? 

Occorre innanzitutto fermarsi a riflettere sul concetto di energia. La nostra civiltà è caratterizzata da una voracità senza precedenti nella storia dell'umanità per quanto riguarda i consumi energetici. Il consumo energetico mondiale è cresciuto costantemente dagli anni '60 ed i miglioramenti introdotti dalla maggiore efficienza della tecnologia sono stati ampiamente compensati dall'aumento di beni e servizi "energivori". Il nostro pianeta non è un sistema aperto in grado di sostenere un consumo infinito ma un sistema chiuso in cui l'aumento sconsiderato del consumo di energia ha ripercussioni su ogni parte del sistema, in modo spesso impredicibile. Valutiamo quindi se davvero vogliamo avere accesso ad una sorgente di energia potenzialmente illimitata ed a basso costo e, soprattutto, se siamo maturi per gestirla in modo tale che si risolva in un beneficio e non in un danno per l'umanità. La caratteristica principale della tecnologia basata sulle LENR è la piccola taglia dei potenziali apparecchi, il che costituisce già di per sé una rivoluzione nella politica energetica perché permette di abbandonare i grandi impianti e le conseguenti perdite di distribuzione, migliorando l'efficienza e combattendo i monopoli. Ma queste sono argomentazioni di natura politica e non scientifica e quindi fermiamoci qui.

Come potrebbe essere prodotta direttamente energia elettrica senza passare per il vapore?

Per rispondere a questa domanda occorre conoscere a che temperatura viene prodotto il calore. Ad esempio si può pensare di utilizzare un motore di Stirling per ottenere lavoro meccanico da due sorgenti a temperatura diversa (una è la temperatura ambiente) e far girare un alternatore, oppure sfruttare l'emissione ad alta temperatura di radiazione infrarossa per eccitare un pannello fotovoltaico di nuovissima generazione. Tutti questi sistemi sono però caratterizzati da una bassissima efficienza di trasformazione, quindi c'è dell'ottimo lavoro da fare per gli ingegneri.

3 commenti:

  1. > Quali sono le principali obiezioni che vengono mosse alla realtà delle LENR? Non sono quasi mai obiezioni di merito.

    Quasi MAI?????!!!!

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  2. @Il Santo
    Ma il giorno che dimostreranno scientificamente quello che per te è fuffa che penitenza farai? Un pellegrinaggio a Santiago scalzo? :)

    RispondiElimina

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